Detto Giò. Nato a Milano nel 1891, ivi morì nel 1979. Dopo la laurea in architettura nel 1921, si interessò all'esperienza della “Secessione Viennese”. Lavorò per la Richard Ginori dal 1923 al 1930.
Fonda la rivista "Domus" nel 1928 e la rivista "Stile" nel 1941. Nel 1946 disegna una serie di oggetti multicolori per Venini & Co. E negli anni '60 per la Fucina degli Angeli .
Uno dei progetti più famosi di Ponti per Venini fu il vaso Fazzoletto, che creò nel 1932. Il nome del vaso, che significa "fazzoletto" in italiano, si riferisce alla sua forma delicata e scanalata, che ricorda un fazzoletto piegato. Il vaso Fazzoletto è prodotto ancora oggi da Venini e rimane uno dei pezzi più iconici in vetro di Murano mai creati.
Oltre alle collaborazioni con Venini, Ponti ha lavorato anche con altri vetrai muranesi, tra cui Barovier & Toso e Seguso Vetri d'Arte . I suoi progetti per queste aziende includevano di tutto, da lampade e lampadari a specchi e stoviglie, e sono ancora oggi molto ricercati dai collezionisti.
L'eredità di Gio Ponti come designer e architetto è sentita ancora oggi e la sua influenza sul vetro di Murano è innegabile. I suoi progetti di vetreria e apparecchi di illuminazione continuano a ispirare nuove generazioni di designer e artisti, e le sue collaborazioni con i vetrai di Murano rimangono alcuni degli esempi più iconici del design italiano moderno.
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