Nato a Murano nel 1878, morì a Venezia nel 1947. Studiò all'Accademia di Belle Arti di Venezia. Pittore vicino all'"Art Nouveau", applicò le sue tecniche alla lavorazione del vetro. Lavorò per Artisti Barovier nel 1913, per Cappellin Venini & Co. dal 1921 al 1925, per MVM Cappelin & Co. nel 1925 e 1926, per SAIAR Ferrro Toso nel 1930, per AVEM . nel 1932, per Barovier Seguso Ferro nel 1933, per F.lli Toso nel 1938 e successivamente per SALIR .
Biografia
1878-1905
Vittorio Zecchin nasce a Murano nel 1878. Figlio di un tecnico del vetro, si diploma all'Accademia di Belle Arti di Venezia.
Insofferente verso la cultura del verismo tardo ottocentesco che qui incontra, si sente piuttosto attratto dagli stimoli offerti dalle Biennali veneziane che frequenta entrando in contatto con le ricerche simboliste e l'ambiente della secessione viennese.
Fondamentale in questo periodo è l'incontro con la pittura mistica e simbolista di Jan Toorop nel 1905.
1906-1915
Dal 1909 condivide l'esperienza del gruppo di artisti legati a Ca' Pesaro e partecipa alle loro mostre.
E al 1910 risale l'altro fondamentale incontro con la raffinata produzione di Gustav Klimt.
In questo contesto nasce l'amicizia con il pittore Teodoro Wolf Ferrari, con il quale condivide un crescente interesse per le arti applicate: insieme a lui intraprende in particolare una significativa ricerca sulle potenzialità espressive del vetro mosaico, i cui risultati vengono presentati a Monaco. nel 1913 e alla Biennale di Venezia nel 1914.
Al 1913 risale anche la singolare presenza di Zecchin alla mostra annuale di Ca' Pesaro. In una sala dedicata realizza la decorazione Il Giardino delle Fate, in estrema sintonia con i vetri esposti nello stesso spazio da Giuseppe Barovier .
Nello stesso anno partecipò con opere pittoriche alla prima mostra della Secessione Romana e alle successive edizioni del 1914 e 1915.
Al 1914 è da datare anche lo straordinario ciclo pittorico-decorativo su Le Mlle e una notte, datato per l'Hotel Terminus di Venezia e già definito il “capolavoro della pittura liberty a Venezia”.
1921-1929
Nel 1921 fu chiamato ad assumere la direzione artistica della nuova vetreria fondata quell'anno da Cappellin e Venini, per i quali progettò vetri che, abbandonata ogni decorazione superflua di retaggio tardo ottocentesco, si distinsero per l'estrema novità e raffinatezza. . Vetri di Zecchin vengono esposti, tra l'altro, alle Biennali d'Arte Decorativa di Monza nel 1923 e nel 1925, anno in cui partecipano anche all'Expo di Parigi dove riscuotono grande successo. Dopo lo scioglimento della Cappellin Venini, Zecchin succede a Giacomo Cappellin alla MVM Cappellin & C. dove lavorò come direttore artistico fino alla fine del 1926 proseguendo la sua ricerca sulla stilizzazione della forma del leggerissimo soffiato. Parallelamente all'instancabile attività di designer del vetro, dagli anni Venti si dedica, seppur episodicamente, all'arte del mosaico e al disegno di mobili, concepiti per lo più in collaborazione con l'architetto Giuseppe Berti, con il quale si presenta alla Biennale di Venezia. Monza nel 1923 e nel 1927. In questa edizione sono esposti anche gli argenti per uso liturgico realizzati su disegno dello stesso Zecchin.
1930-1947
Dopo l'esperienza con Cappellin, continuò, nel corso degli anni trenta, a dedicarsi alla realizzazione di bicchieri molto raffinati, collaborando con diverse vetrerie: la Ferro-Toso (1930), la AVEM (1932-1933), la SALIR . (1932-1938), la Barovier Seguso Ferro (1933-1934) e la F.lli Toso (1938). Negli anni trenta e nell'ultimo decennio della sua vita si dedicò anche all'insegnamento collaborando con diversi istituti professionali veneziani tra cui la "Scuola per l'Industria del Vetro" di Murano (nel 1934) e la scuola per apprendisti vetrai Scuola Abate Zanetti (dal 1936), avvalendosi nell'attività didattica di due opuscoli da lui stesso scritti, uno sulla storia del vetro", l'altro sul mosaico.
Morì nel 1947.
Bibliografia
Vittorio Zecchin: Vetro Trasparente per Cappellin e Venini
Mostre
https://correr.visitmuve.it/it/mostre/archivio-mos...
Crediti
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