Per Juliette Leperlier la pâte de verre è un patrimonio di famiglia. Il suo bisnonno François Décorchemont ha ideato la tecnica, poi suo padre Etienne Leperlier e suo zio Antoine hanno continuato la ricerca.
Juliette aveva tutte le carte in regola per andare avanti, ma voleva prima studiare altre tecniche, così ha studiato scultura all'ENSAAMA di Parigi e un Master in arti plastiche alla Sorbona, prima di iniziare una nuova esplorazione del vetro nel 2010.
Il vetro è un materiale paradossale alla base della mia ricerca. Sia trasparente che opaco, fragile e resistente, stabile e instabile. È un materiale amorfo che potrebbe essere considerato solido tanto quanto liquido. Le mie sculture sono progettate per rappresentare quel flusso di materiale instabile. Sono forze in movimento congelate nel tempo e nello spazio come onde catturate dal freddo. Danno l'impressione cristallizzata di un lungo processo di creazione.
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