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Connubio di vetro e ferro

Connubio di vetro e ferro


Con questo termine si fa specifico riferimento al brevetto ottenuto da Umberto Bellotto in collaborazione con Cesare Laurenti per la produzione di ciotole, vasi decorativi e altri oggetti: il ferro battuto si unisce al vetro soffiato. Altre vetrerie li imitarono ma i risultati non furono sempre dello stesso livello.


Inizialmente la critica italiana non apprezzò il lavoro presentato da Umberto Bellotto alle Biennali di Venezia e alle Mostre di Monza nei primi anni '20, poiché l'uso insieme del ferro e del vetro era considerato quasi "contro natura".
Bellotto conobbe maggiore successo fuori dall'Italia, dove ebbe l'opportunità di riuscire in alcune grandi opere. Questo artista indipendente, che conobbe maggiore successo in epoca successiva, rimane un esempio unico nel panorama vetrario muranese, per l'uso non convenzionale dei colori forniti dalle murrine e delle paste vitree che contraddistinguono le sue opere come antesignane della produzione vetraria successiva la seconda guerra mondiale.
Oggi gli occhiali Bellotto sono molto apprezzati e raggiungono prezzi record nelle aste.

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