Martin ha iniziato a lavorare il vetro all'età di 13 anni nella fabbrica di suo padre nella Repubblica Ceca. La sua istruzione scolastica secondaria si è concentrata sulla creazione di opere d'arte in vetro presso la Novy Bor School.
Nel 2003 Martin fece il suo primo viaggio negli Stati Uniti. Lavorando per altri artisti è stato in grado di aumentare le sue capacità già ben sviluppate e la conoscenza del materiale. È stato artista e istruttore ospite in vari programmi sul vetro come The Studio of the Corning Museum of Glass, Pilchuck Glass School e Penland School of Craft. Martin Janecky è considerato uno dei migliori scultori del vetro oggi attivi. È rappresentato dalla Galleria Habatat e ha esposto le sue opere in gallerie e musei di tutto il mondo.All'età di 20 anni viene assunto da importanti artisti e designer di tutto il mondo per assistere e realizzare lavori specifici.
Janecký insegna e fa dimostrazioni in tutto il mondo, incluso al "The Studio" del Corning Museum of Glass.
Nel marzo 2016, Janecký ha lavorato presso The Studio come artista residente.
Durante questo periodo ha sperimentato il vetro opalino per promuovere il suo lavoro scultoreo figurativo.
Successivamente ha creato un corpus di opere ispirate al festival messicano Día de Los Muertos (il giorno dei morti).
"Día de los Muertos mi perseguita da qualche tempo", ha detto Janecký. "Durante il mio primo viaggio a Città del Messico, mi sono innamorato della cultura e delle persone e mi hanno lasciato una grande ispirazione."
Lo scorso autunno è tornato a Città del Messico per vivere il Giorno dei Morti e studiare l'arte popolare messicana. Nel febbraio e marzo del 2017, Janecký è tornato a The Studio come artista residente per esplorare ulteriormente questo lavoro, tentando di tradurre nel vetro la sua fascinazione per la celebrazione messicana. L'opera è stata esposta a Città del Messico nel giorno dei morti nell'autunno 2017.
Martin Janecký è un maestro nell'uso del vetro, capace di far emergere dal materiale figure e animali incredibilmente naturali.
"Scolpindo l'interno della bolla" (soffiando la bolla base, quindi aprendo un foro e modellandola con diversi strumenti sia dall'interno che dall'esterno), Janecký raggiunge uno straordinario realismo e dettagli sorprendenti nei suoi volti. Angoli, fessure, linee e protuberanze emergono gradualmente, una mappa delle emozioni umane disegnata nel vetro, che si irradia dall'interno come da un'anima vivente e sensibile. Interrogato sul significato del suo lavoro ha risposto: “Faccio cose che mi affascinano, non solo dal punto di vista della lavorazione, cerco di dar loro un'espressione. Non voglio fare solo un ritratto realistico. Voglio catturare sentimenti ed emozioni”. La calma esteriore dell'artista mentre lavora deliberatamente e lentamente il materiale smentisce la sua mente creativa: attiva, appassionata, sempre alla ricerca di sfide.
Dimostrazione di Martin al Corning Museum
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