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Giuseppe Chiacigh

Giuseppe Chiacigh

Nato a Vladikavkaz (Caucaso) il 28 dicembre 1895 da cittadini italiani titolari di un'attività in Russia. Morì a Trieste nel 1967
Fu pittore e architetto.
Dopo aver conseguito il Liceo Scientifico nel 1913, frequentò fino al 1915 l'Istituto di Belle Arti di Kazan, dove studiò e si diplomò in pittura.

Successivamente, dopo aver sostenuto l'esame di concorso, fu ammesso alla Scuola Superiore Imperiale di Architettura dell'Accademia di Belle Arti di Pietrogrado.
Nella primavera del 1917, con lo scoppio della rivoluzione, dovette interrompere gli studi a causa dei disordini avvenuti nel Paese.
Nel 1920, insieme a tutta la famiglia, rimpatriò in Italia (Udine) e si iscrisse all'Accademia di Belle Arti di Venezia, dove si laureò in architettura.
Fino al 1929 lavorò come architetto sia in proprio che in collaborazione con altri colleghi.
Progettò varie ville, chiese e, gradualmente, si specializzò anche nella decorazione murale (affreschi, mosaici, vetrate artistiche).
Per alcuni anni è progettista e direttore artistico presso il CVM per il quale realizza il bozzetto per l'allestimento delle sale di vendita di Palazzo Barbarigo.
Nel 1932 partecipa alla Biennale e diventa direttore artistico del C. Maschio .
Partecipa alla Mostra di Arti Decorative di Firenze (si presume che una delle vetrate esposte in una delle mostre internazionali di arti decorative di Milano sia al Castello Sforzesco).
Avvicinandosi poi sempre più alla pittura, espone dipinti al sindacale e all'intersindacale e partecipa a varie mostre e concorsi fino al 1939.
Ha vinto quattro premi. Tra i tanti acquisti ufficiali ve ne furono due del Re Vittorio Emanuele (accompagnati, questi, da un premio personale del Re e da una lode).
Nel 1938 per iniziativa dell'Abate dell'Ordine degli Olivetani Benedettini, mons. RM Zilianti, ha progettato la ricostruzione architettonica ed affrescata del Santuario della Beata Vergine del Pilastrello a Lendinara (Rovigo). Opera che ebbe il patrocinio personale del cardinale Pacelli. Sua Santità Pio XII, ottenuto il benestare della Sovrintendenza alle Belle Arti di Venezia, iniziò i lavori, che completò nel 1942. Contemporaneamente espose in mostre collettive a Firenze, Roma, Torino e Milano.
In questo periodo la residenza abituale fu Venezia, qualche anno in provincia di Rovigo, Milano e successivamente Trieste.
Dal 1943 al 1962 l'attività svolta è stata prevalentemente pittorica.
Si tratta di una produzione di dipinti raffiguranti momenti storici dell'Oriente (battaglie tra Tartari e Cosacchi, episodi storici di Giovanni il Terribile, la conquista della Siberia, danze e scene popolari del Caucaso, scontri di cavalieri, duelli, le guerre napoleoniche , cariche di cavalleria, ecc.).
Questa produzione è stata esposta in numerose mostre personali; e, attraverso mercanti d'arte, anche all'estero: Marsiglia, New York, Buenos Aires, Londra, Rio de Janeiro, Svizzera e Francia.
In Italia soprattutto al nord: quattro a Genova, tre a Torino, tre a Milano, a S. Remo, Firenze, Roma, Trieste, Alessandria e Napoli. In questo ambiente continua l'attività dell'artista, che non deriva direttamente da alcuna scuola, Giuseppe Chiacigh ha sempre desiderato partecipare ad un movimento artistico, costantemente preoccupato di essere se stesso.
Possiamo dire che la sua pittura ebbe un carattere vigorosamente espressionista negli anni precedenti il ​​1935, avvicinandosi successivamente al neorealismo romantico, sempre con punti di ritorno all'espressionismo.

crediti a: www.galleriarecta.it



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Dale Chihuly
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