Questo bicchiere fu inventato dal pittore Mario De Luigi che, sfruttando Salviati & Co . Esperienza nel campo del mosaico, ha utilizzato questa tecnica per l'esecuzione di una serie di vasi e piatti.
Su un bronzino , costituito da tessere di vetro simili a quelle usate per i mosaici, viene preparato un dato disegno, e il tutto viene poi riscaldato fino ad ottenere un'unica lastra. Poi, con estrema difficoltà, il piatto viene modellato a forma di vaso. Questo spiega il grado di approssimazione e l'apparente disuniformità dei prodotti, ben accostati a decorazioni dai colori vivaci basate su motivi primitivi. Dopo la XX Biennale di Venezia del 1936 questi oggetti non furono più proposti perché troppo difficili da realizzare.
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