Fenicio
Decorazione ottenuta mediante applicazione di filo di vetro lattimo o di pasta vitrea attorno al corpo dell'oggetto secondo un intreccio a festone, ottenuto utilizzando una specie di pettine metallico detto "maneretta" passato uniformemente sulla superficie.
Questa tecnica risale agli antichi Egizi e Fenici per decorare boccette e ampolle di profumo. Nel corso dell'Ottocento conobbe un grande successo a Murano, così come nel Novecento: alla fine degli anni '20 venne utilizzato dalla ditta MVM Cappellin & Co. per realizzare una serie di vasi, disegnati da Carlo Scarpa .
Questi oggetti erano caratterizzati da una straordinaria raffinatezza sia nella purezza che nell'accostamento dei colori delle paste vitree insieme all'applicazione di foglie d'oro e d'argento. Negli anni '50 la ditta Barovier & Toso utilizzò anche variazioni leggere come nei "neolitici" e nei "graffiti"; in entrambi i casi le applicazioni venivano sommerse da uno strato di vetro incolore dopo essere state "pettinate".
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